Il generale Castellano viene portato ad Algeri come capo della missione militare italiana presso il Comando delle forze alleate nel Mediterraneo. Soltanto alle 12.30 dell’8 l’ammiraglio Bergamini ebbe la revoca dell’ordine, in base alle clausole dell’armistizio; un armistizio di cui venne a sapere soltanto con l’annuncio di radio Algeri alle 17.30 del pomeriggio e poi col comunicato letto alla radio da Badoglio poco prima delle 20. Forse il generale Caracciolo non si è ricordato di quest’ultima avvertenza, contenuta in un documento che gli è stato letto ma non consegnato; e sicuramente la frase di Badoglio non fornisce autorità di decisione a chi paventa di prendere decisioni. Glielo ha detto per telefono il capo di stato maggiore del Comando difesa di Roma, colonnello Capitani: nella capitale la lotta è cessata e il generale Calvi di Bergolo ha trattato col maresciallo Kesselring la resa della città. – mattina. – Morti per teatro di operazioni: Italia: 74.725 (di cui 37.573 dopo l’armistizio), Francia: 2.060 (1.039 dopo l’armistizio), Germania: 25.430 (24.020 dopo l’armistizio), Grecia, Albania e Jugoslavia: 49.459 (10.090 dopo l’armistizio), Unione Sovietica: 82.079 (3.522 dopo l’armistizio), Africa: 22.431 (1.565 dopo l’armistizio), mare: 28.438 (5.526 dopo l’armistizio), altro: 6.844 (3.695 dopo l’armistizio). Non so stare se ogni giorno non passo almeno un’ora qui: sono in pen­siero, non per il lavoro che non c’è, oggi basta tirare avanti, ma per tutto quello che di tragico c’è in aria. “5) L’8 settembre sera, poco dopo le ore 19, il ministro degli affari esteri Guariglia chiamava l’incaricato di affari germanico, il quale dava il seguente rapporto sul colloquio: ‘Il ministro degli affari esteri Guariglia mi riceveva oggi e mi comunicava in presenza dell’ambasciatore Rosso: ‘Devo comunicarvi che il maresciallo Badoglio, data la situazione militare disperata, è stato costretto a chiedere l’armistizio’. 4) Gli organizzatori di scioperi, i sabotatori e i franco tiratori saranno giudicati e fucilati per giudizio sommario. Explore our selection of bestsellers, new releases, children's books, fiction, non-fiction, cookbooks and more. Già il 26 luglio, a meno di ventiquattro ore dall’arresto di Mussolini, Hitler ha riunito i suoi più stretti collaboratori nella sua “tana del lupo” a Rastenburg e ha proposto l’arresto del re, di Badoglio e anche del principe Umberto, quello che lui chiamava il “bambino”. – notte. Con quella prontezza di percezione e decisione, che gli erano caratteristiche, mi rispose che comprendeva l’intimo significato e il profondo valore di quanto gli avevo esposto. Quanto e di che cosa sono stati quindi informati i reparti dipendenti, cioè i reparti responsabili degli atti operativi, cioè le divisioni, i reggimenti, i battaglioni, oltretutto non tutti raggruppati ma sparsi nel territorio? Come sempre accade quando gli avvenimenti assumono una certa tragicità, tutti siamo oltremodo impressionati; anche l’Ada ha dovuto ricredersi della fugace gioia del primo momento e con­venire che è peggiore il rimedio del male. – 04.50. 8 Sempre nel racconto pubblicato sulla “Rivista militare“; vedi nota 5. Come è potuto accadere? Ogni sera e per essere più giusti ogni momento, tormentiamo la radio per avere delle notizie: Roma in mano di questo e di quello, ordini e contrordini, Milano in guerra, i Bal­cani il punto per me più interessante che mi fa ascoltare senza fiato quel po’ che ci dicono. – Nelle sue Memorie (“Le memorie dell’ammiraglio de Courten (1943-1946)”, Roma, Ufficio storico della marina militare, 1993), così de Courten racconta i suoi incontri con l’ammiraglio Bergamini. Il ministro de Courten telefona all’ammiraglio Bergamini: contrariamente a quanto ordinato alle 13.30 (autoaffondamento delle navi al segnale convenuto) l’ordine del governo e del re è ora di trasferire le navi a Malta. Subito dopo riunisce sottufficiali e soldati: tanti saluti e se ne vadano anche loro, ma incolonnati al Comando della Difesa territoriale in piazza San Marco (dove è già insediato il Comando tedesco). Erano richieste che venivano soprattutto da comandi periferici, di reggimento e di battaglione, che non trovavano più i loro diretti superiori, i comandi di divisione; e tutti assicuravano di essere pronti a combattere i tedeschi. Dal Comando della difesa territoriale in piazza San Marco un colonnello, De Carli, tiene informato il generale Caracciolo. C’è una frase, all’inizio, che spiega molte cose; è il tenente (Sordi) che telefona: “Signor colonnello, accade una cosa incredibile: i tedeschi si sono alleati con gli americani! Nola, 11 settembre 1943. La sera dell’8, tre giorni fa, il generale Caracciolo ha saputo della firma dell’armistizio poco prima delle otto, quando qualcuno gli ha dato notizia del comunicato che il maresciallo Badoglio ha cominciato a leggere alla radio alle 19.42. A Frascati la notizia era già conosciuta e Kesselring risponde: “La comunicazione non mi sorprende. – Il generale Caracciolo ci ha detto, dal suo ufficio di comandante della 5a armata in via dei Serragli, che cosa è successo a Firenze l’11 settembre. Di lì a poco anche i soldati butteranno il grigioverde e si metteranno in borghese per non esser presi dai tedeschi, che con un carro armato sono a qualche centinaio di metri. È il generale Chiappi. I tedeschi non erano così stupidi. Sono incluse le 64.000 vittime delle repressioni e genocidi nazisti (tra cui 30.000 prigionieri). Senza colpo ferire. – ore 17.30. Sarà vero? 1 Questo racconto è basato sulla memoria che il generale Caracciolo ha scritto e pubblicato sul primo fascicolo, anno LXX, Napoli 1958, della “Rivista storica italiana“. Ieri a Firenze dà altri ordini per la difesa della città, ma “non c’è più nulla da tentare”. E Caracciolo reagisce: ordina al comandante del presidio di Viterbo di impedire l’occupazione del campo di aviazione; ordina al comandante militare della stazione di Orte di fermare un treno tedesco carico di carburante; ordina al secondo corpo d’armata di “tenere” Livorno; ordine al sedicesimo corpo d’armata di “tenere” la Spezia (ma la piazza è già in mano delle divisioni tedesche 65 e 305); ordina di “tenere” Tarquinia; ordina di resistere ai tedeschi che minacciano di bombardare Orvieto; ordina di “tenere” Civitavecchia e la ferrovia che porta a Roma. Passano e ripassano auto colonne intere, un frastuono assordante, continuo per la città. Thereafter, Jews were required to remain inside the camp at all times, although non-Jewish Poles could continue to work. Sansonetti aggiunge ancora: al segnale convenzionale “Raccomando massimo riserbo” ordinare a tutte le navi di uscire in mare e di autoaffondarsi in alti fondali. – 18.15. Lo Stato maggiore della marina avverte gli Stati maggiori dell’esercito e dell’aeronautica e il Comando tedesco a Frascati che il convoglio avvistato nel Tirreno fa prevedere uno sbarco sulle coste campane nella notte fra l’8 e il 9. Troppa strada da fare, ma in fondo al mio cuore permane questa grande spe­ranza. Giornate sempre piene di sgomento e di angoscia. Per radio torna a farsi udire l’inno dei fascisti, si affacciano un po’ titubanti per riprendere potere all’ombra della protezione tedesca. Dei rimanenti 810.000 circa (di cui 58.000 catturati in Francia, 321.000 in Italia e 430.000 nei Balcani), oltre 13.000 persero la vita durante il brutale trasporto dalle isole greche alla terraferma; 94.000, tra cui la quasi totalità delle Camicie Nere della MVSN, decisero immediatamente di accettare l’offerta di passare con i tedeschi. Il principe, che era anche il comandante del Gruppo armate sud, è arrivato a Orte, ha parlato con lui, non gli ha detto “qualcosa di importante” e poi se ne è andato, accennando a un nuovo incontro il giorno dopo, sempre per dirgli “qualcosa”. Il senso del 111 c.t. Il generale Caracciolo non sa ancora che il re, il maresciallo Badoglio e tutto il governo sono fuggiti da Roma, si sono imbarcati sul cacciatorpediniere “Baionetta” e ora sono al sicuro a Brindisi; ma finge di non sapere che nella capitale già da ieri comandano i tedeschi. Il ministro della marina de Courten visita il grande ammiraglio Pietro Thaon de Revel per consultarsi sull’opportunità di dirigere le navi in porti alleati come prescrive il Memoriale Dick. All’altra richiesta risponde (“scoppiando a ridere” scriverà Castellano) che non può aderire al preavviso di 24 ore. – mattina. Nel corso della notte fra l’8 e il 9, di fronte “a una bufera di richieste telefoniche” – scrive ancora Torsiello – “il Capo di Stato maggiore dell’esercito (Roatta) decise di sua iniziativa la diramazione telefonica ai comandanti o ai capi di stato maggiore dei Comandi che avevano ricevuto la Memoria 44 op” di un fonogramma, che però non conteneva il testo convenzionale (“attuare misure ordine pubblico Memoria 44 op”), cioè il testo che era stato vietato da Badoglio, ma la frase “ad atti di forza reagire con atti di forza”. Sono qui e lo aspetto. – 21.30. Lo scopo della missione è di imbarcare il re e il suo seguito, compresi i massimi capi militari, e portarli all’isola della Maddalena. Interessante è una nota che il generale Rossi mette in calce: “Non ricordo se la Memoria 44 contenesse gli ordini particolari per questo compito (agire con grandi unità contro le truppe tedesche) o se ne accennasse solo genericamente, riservandosi Roatta di precisarli a voce, come di fatto poi fece”. Le conversazioni telefoniche, che dovranno essere limitate al minimo, saranno severamente sorvegliate. Re, governo, Comando supremo tutti in fuga. Nessuna speranza di ricevere posta: ordine tassativo di proibizione per la corrispondenza privata, ordine del comando tedesco, niente da fare! L’Italia è immortale e il sole tornerà a risplendere… Andate, ora”. Le forze armate italiane si sono arrese incondizionatamente, Come comandante in capo alleato io ho accordato un armistizio militare i cui termini sono stati approvati dai governi del Regno Unito e dell’Unione delle repubbliche socialiste sovietiche. Al Viminale il capo del governo maresciallo Pietro Badoglio, insieme al Capo di stato maggiore generale, generale Vittorio Ambrosio, riunisce il ministro degli esteri Raffaele Guariglia e i ministri della guerra, della marina e dell’aeronautica (generale Antonio Sorice, ammiraglio Raffaele de Courten e generale Renato Sandalli) e li informa delle trattative di armistizio ,”da tenere assolutamente segrete”. Oltre al re, dieci i presenti: Badoglio, Guariglia (ministro degli esteri), Ambrosio, il duca Acquarone (Ministro della Real casa), Sorice, Sandalli, de Courten, Carboni, De Stefanis (vicecapo dello Stato maggiore dell’esercito, al posto di Roatta), il maggiore Marchesi (aiutante di Ambrosio). – 17.00. Il tema è l’armistizio annunziato quattro giorni prima della data a torto o a ragione prevista per il 12; ipotesi che è stata ritenuta valida anche dopo uno dei segnali convenuti di preavviso (il bombardamento di Frascati) e dopo la matematica previsione dello sbarco angloamericano a Salerno nella notte dall’8 al 9. Comandanti e ufficiali erano consapevoli della realtà cui andavano incontro, ma che in tutti era fermissima la volontà di combattere fino all’estremo delle possibilità. E ‘ presente il generale Eisenhower.*. 0:35. Ma come? Il 26 luglio e nei giorni seguenti gli interventi anche armati sono stati soprattutto contro le manifestazioni che invocano la pace; e ci sono stati morti e feriti.. Il 10 di agosto è partito dallo Stato maggiore dell’esercito l’Ordine 111 c.t. Please try again. Egli mi assicurò che entro breve termine mi avrebbe riferito sulla riunione da lui convocata, affermando che avrebbe svolto la propria opera per convincere tutti sulla necessità di attenersi agli ordini del Sovrano”. Si ordina di cambiare i piani di difesa non più in funzione antisbarco, ma non si dice esplicitamente che le alleanze sono ribaltate; si parla solo di contenimento, come se ci si preoccupasse soltanto dell’ordine pubblico. faceva intendere che i nemici non erano più gli angloamericani ma i tedeschi, cioè gli alleati del giorno prima. Il senso era implicito, anche se non detto esplicitamente: le alleanze erano ribaltate; il nemico non era più l’angloamericano. Significativo il codice di protocollo: op, cioè “ordine pubblico”; si vuol far credere che ci si preoccupa non dei tedeschi ma dell’ordine pubblico; e dei “comunisti”, ovviamente. Partito la sera del 6, il generale Ambrosio rientra a Roma da Torino; in treno – dice – perché non ha trovato un aereo disponibile. “È finita. Ma nel comunicato che annunzia le “dimissioni” del Duce (e questa è la prima bugia) è detto che “la guerra continua”. – pomeriggio. PDF Italian Learn Italian Fast Understand The Italian Language Start Talking Italian Now Read Full Ebook. – 23.00. Ci sarà pure qualcuno che comandi, nella capitale; se non è lo Stato maggiore, sarà il ministero della guerra o un altro ministero. Circa duecentomila riuscirono a scappare. Monumento caduti Battaglia del Quadraro 8/11 settembre 1943, Roma. Lo Stato maggiore della marina ordina la partenza da Genova e dalla Spezia dei cacciatorpediniere Vivaldi e Da Noli, fissandone l’arrivo a Civitavecchia alle 8.00 di domani 9. – 12.30. – 19.42. Nola, 11 settembre 1943. – 04.30. In questo modo ho agito nell’interesse delle Nazioni Unite. non coincide con quella del generale Becuzzi (“mettere fuori”, “impedire”, “distruggere”), né con quella del generale Rossi (“interrompere”, “agire”, “raggruppare” ecc.). È col Comando della difesa di Roma: “Si combatte alle porte di Roma. – mattina. Sette su undici dicono di avere saputo solo ora della firma dell’armistizio cinque giorni fa. Solo verso mezzanotte – scrive Caracciolo – si fa vivo lo Stato maggiore con un fonogramma breve e secco: “In relazione all’armistizio non devono essere contrastati sbarchi angloamericani”. Un sunto ancora diverso è pubblicato in “Una nazione allo sbando” di Elena Aga Rossi (Il Mulino, 2003); è attribuito al generale Becuzzi, comandante della divisione Bergamo operante in Jugoslavia, e dice: “impedire con ogni mezzo ai tedeschi di occupare i territori da noi tenuti; mettere fuori i tedeschi con ogni mezzo e con la massima energia dai campi di aviazione; distruggere gli apparecchi, le installazioni e i campi stessi; distruggere depositi di carburante, magazzini ecc,; mettere fuori i reparti tedeschi isolati”. Cerchiamo di mettere in casa delle provviste di quel poco che si trova. Il sottocapo ammiraglio Sansonetti gli spiega, sempre per telefono criptato, che l’ordine di essere pronti in due ore è stato dato in relazione all’avvistamento in prossimità delle coste salernitane della flotta angloamericana di sbarco; aggiunge che è confermata la protezione aerea di venti aerei tedeschi e dieci italiani. – ore 17.15 . Nelle sue memorie il generale Caracciolo scrive invece che il 44 op (lui la chiama O.P. Taylor, Gardiner e Carboni si recano nella villa del maresciallo in via Bruxelles col tenente Raimondo Lanza come interprete. Stamani ha riunito prima i generali e gli ufficiali superiori: si mettano tutti in abito civile (lui l’ha già fatto) e se ne vadano; ma con prudenza, non con le auto militari13. Ma con quale accortezza è stato applicato questo atteggiamento di prudenza? A casa sono andati il comandante della quinta armata, Caracciolo, tre dei quattro comandanti delle altre armate16, quasi tutti i comandanti di corpo d’armata e di divisione. – 16.45. NETTUNIA 9-11 SETTEMBRE 1943: Quando le Camicie Nere difesero la cittĂ on Amazon.com.au. Quanto ad alcune mende che sono rimaste, egli è convinto che presto spariranno. L’ammiraglio Bergamini telefona su linea criptata allo Stato maggiore della marina per avere chiarimenti sull’ordine, trasmesso al suo Comando, di “approntamento in due ore”. Radio Londra trasmette, con un comunicato della Reuter, la notizia che il governo italiano ha firmato l’armistizio. Ci stanno attaccando”. Italo Gariboldi, dell’ottava, sarà invece fatto prigioniero dai tedeschi. Unable to add item to Wish List. Lunghi e documentati saggi su “Come si arrivò all’8 settembre” sono in http://piombino-storia.blogspot.com. – 21.30. Cominciamo a guardarli con un po’ di timore. Gli esposi l’andamento della riunione svoltasi presso il Sovrano che si era chiusa con il suo ordine di eseguire fedelmente le dure clausole armistiziali; gli accennai dell’incontro avuto con il capo di stato maggiore generale e dell’esistenza di un documento (il Memorandum di Quebec) dal quale risultava essere questa la via per dare possibilità di vita e di ripresa al popolo italiano . Tutti sono comunque invitati a mantenere il segreto. Feci presente che ritenevo la mia presenza necessaria a Roma per perfezionare l’emanazione degli ordini relativi all’ap­plicazione dell’armistizio. 11 Settembre 1683 - Trailer (Italian) HD. “Ora sappiamo” dice il re. Centotrenta “fortezze volanti” bombardano Frascati, sede del Quartier generale del maresciallo Kesseling, che riesce a scampare al diluvio di 400 tonnellate di bombe. Domande: i documenti dell’Ordine 111 c.t. La torpediniera “Ibis” salpa da Gaeta per incontrarsi a Ustica con una motosilurante inglese e per imbarcare il generale Maxwell D.Taylor e il colonnello William T. Gardiner, che devono concordare con lo Stato maggiore italiano lo sbarco a Roma della 82a divisione aviotrasportata americana, di cui sono comandante e vicecomandante. Il generale Ambrosio riceve i documenti partiti da Cassibile, li fa tradurre e li consegna a Badoglio. In esso sono valide le leggi tedesche di guerra. La prima parte della Memoria, intitolata “compiti generici”, ordina di sorvegliare i movimenti delle truppe tedesche; di predisporre colpi mano per impossessarsi dei depositi di munizioni, viveri, carburanti, materiali vari e centri di collegamento dei tedeschi, prevedendone l’occupazione o la distruzione; di predisporre colpi di mano su obiettivi considerati vulnerabili per le forze germaniche; di presidiare edifici pubblici, depositi, comandi, magazzini e centrali di collegamento italiani. Al momento opportuno arriverà loro l’ordine “Attuare misure ordine pubblico Promemoria n.1”. Folgen. e le direttive della Memoria 44 op non comportavano il dovere di prendere iniziative contro i tedeschi senza aspettare di essere provocati? È la prima strage operata dai nazisti subito dopo la firma dell'armistizio ma è un evento dimenticato, che non si trova nelle pagine dei libri che raccontano la storia di quegli anni. Scrive Caracciolo: “Il proclama è l’unica comunicazione che ricevo. Part XIII presents 11th Army in mainland Greece, the Ionian islands and Crete. Rahn, venne ricevuto dal Re Vittorio Emanuele, onde presentare le sue credenziali. Ho l’impressione di vederlo apparire da un momento all’altro. “È sicuramente una manovra della propaganda angloamericana” ha detto il generale; “Non posso credere che un avvenimento di tanta importanza giunga a un comando di armata per intercettazione di una radio straniera. – 23.00. Pier Paolo Bergamini in un suo scritto relativamente recente10 conferma che suo padre Carlo, comandante in capo delle forze navali da battaglia, fu chiamato a Roma la mattina del 7 e si incontrò nel pomeriggio con de Courten (che il 3 era stato informato della firma dell’armistizio) e il suo ministro e capo di stato maggiore gli disse… Che cosa? Sabato, 11 settembre 1943, ore 16. Il Capo di Stato Maggiore Generale mi confermò l’ordine esplicito di Sua Maestà, dicendomi di lasciare agli Organi di comando centrali il compito di emanare ordini ancora necessari. Io: ‘Non do la colpa al popolo italiano, ma a quelli che hanno tradito il suo onore, e vi dico che questo tradimento sarà di grave peso sulla storia d’Italia’”. 3) Ogni sciopero è proibito e sarà giudicato dal tribunale di guerra. September 11 At 7:00 German air strikes damaged the Majorana battery and put the Navy radio station out of action. Poi il silenzio. Rahn. È però in partenza anche la divisione tedesca, dislocata intorno al lago di Bolsena; già dalla sera prima ha cominciato a muoversi verso sud in pieno assetto di guerra. Al Comando supremo arriva un telegramma ultimatum di Eisenhower in risposta al messaggio di Badoglio: “Intendo trasmettere alla radio l’accettazione dell’armistizio all’ora già fissata… Avete intorno a Roma truppe sufficienti per assicurare la momentanea sicurezza della città, ma io richiedo esaurienti informazioni secondo le quali disporre al più presto per l’operazione aviotrasportata… I piani sono stati fatti nella convinzione che voi agivate in buona fede… Ogni mancanza ora da parte vostra nell’adempiere a tutti gli obblighi dell’accordo firmato avrà le più gravi conseguenze per il vostro paese. – mattina. – sera. A Firenze non c’è più nulla da tentare. Il generale Roatta dà un primo assenso, ma subito dopo lo ritira. Comincia l’operazione “Avalanche”. – 03.30. La seduta è chiusa. Roatta dice che si tratta di una “sfacciata menzogna della propaganda inglese”. Per motivi di segretezza nessuna di queste informazioni e nessuna comunicazione sulla gravità del momento viene trasmessa agli ammiragli imbarcati e non presenti alla riunione. 9 In “Come arrivammo all’armistizio“; già citato. – pomeriggio. “Qualcosa” dell’armistizio? Che pena però. Là c’è la guarnigione italiana, il comando, lui… Che farà?? 00. Il giorno dopo, ad Anagni, dove era il Comando del Gruppo armate sud, Caracciolo si è incontrato di nuovo col principe e poi col capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Roatta. Sesto fatto. La Sicilia e la Resistenza, Get 90 days FREE of Amazon Music Unlimited. Nella notte tra l’8 e il 9 se ne sono andati da Roma non solo il Re col principe ereditario Umberto, ma anche il capo del governo Badoglio con i ministri delle tre forze armate (Sandulli, Sorice, de Courten) , il Capo di stato maggiore generale Ambrosio col generale Rossi, e il Capo di stato maggiore dell’esercito Roatta con sette generali.