Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone 'O ritratto 'e Nanninella. Proprio all'edizione del 1967 vincerà il primo e il secondo premio con i brani 'O matusa e 'A prutesta. Dalla metà degli anni sessanta fino al 1971 (anno in cui girò il suo ultimo film), Taranto prese parte, come caratterista d'eccezione, a ben diciannove musicarelli, al fianco di nomi importanti della musica leggera, come Gianni Morandi, Gigliola Cinquetti, Caterina Caselli e Albano Carrisi. Mario. Entra su Identità Insorgenti quasi per caso e scopre che è il posto dove avrebbe sempre dovuto essere. Venne una sera vestito ancora da militare, era più vecchio di me, ma io avevo già cominciato a lavorare nel varietà fin da giovanissimo. Tutti i diritti riservati. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Classe 1907, Nino Taranto nasce a Napoli (Italia) sotto il segno della Vergine. Nel 1974 fu ospite di una puntata del celebre varietà Milleluci, per la regia di Antonello Falqui, dove ripropose, insieme a Mina e Raffaella Carrà, le sue più famose macchiette. Nel 1962 condusse Il cronotrotter, mentre nel 1968 fu l'interprete della rubrica di canzoni e poesie napoletane Cinque rose per Nanninella. Ritornerà ad una manifestazione canora napoletana nel 1973, alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli, dove sarà presentatore e cantante. Si è spenta Maria Taranto, figlia del grande attore e cantante napoletano Nino Taranto. Negli anni cinquanta partecipò a molti dei più popolari varietà radiofonici del momento (Rosso e nero, 1951; Chicchirichì, 1953; L'occhio magico, 1954; Fermo posta, 1956) e condusse Il fiore all'occhiello (1958). Ed esattamente come avvenuto per i murales creati per Totò celebrati alla più che attiva presenza della nipote Elena Anticoli De Curtis, anche per la prima uscita del murale dedicato a Nino Taranto … Fu protagonista anche di varie commedie, fra cui Mettiamo le carte in tavola di Giuffré e Ghirelli (1956, regia di Mantoni), Bello di papà di Marotta e Randone (1960, allestita da Giandomenico Giagni) e L’imbroglione onesto del prediletto Viviani (1961, regia di Vittorio Viviani). Con Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Stefano Fresi, Valerio Aprea, Paolo Calabresi. Nel giugno 1983, la Rai trasmise al sabato sera un ciclo di tre commedie dirette da Gaetano Di Maio, rappresentate al Teatro Sannazzaro di Napoli, delle quali fu cointerprete insieme a Luisa Conte: 'A morte 'e Carnevale, Nu bambeniello e tre San Giuseppe, Arezzo 29. Fu un attore capace di adeguarsi al progresso ed ai tempi moderni, dimostrandosi versatile in tutti i campi dello spettacolo, dalla radio, al teatro, dal cinema alla televisione, e proprio la RAI nel 1984 gli dedicò il ‘Nino Taranto Show’, … Così l’attrice Luisa Conte, ricordò nel giorno della scomparsa ,Nino Taranto, collega con il quale aveva condiviso per alcuni anni il palcoscenico del Teatro Sannazaro di Napoli. Nino Taranto: biografia del famoso comico napoletano nel post a cura di Napoli Fans. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 14 dic 2020 alle 16:12. Attore sia teatrale che cinematografico, Taranto era figlio di un sarto di Forcella e già all'età di nove anni si esibiva come cantante nelle feste di matrimonio. Commedia, Italia, 2020. Doveva partecipare anche al Festival di Napoli 1971 ma la manifestazione fu annullata dalla Rai. Ritornerà alla manifestazione nell'edizione del 1958, e Festival di Napoli 1967, alternandosi tra il ruolo di cantante, autore e presentatore. Fu anche autore di canzoni. Nino Taranto fu anche uno dei comici in assoluto più presenti alla radio, dove accentuò, più che l’eleganza che lo contraddistingueva sul palcoscenico, la voce duttile e la gioiosa caratterizzazione napoletana. Graditissimi al pubblico radiofonico, inoltre, i vari "one man show" che presentavano i suoi maggiori successi, da Mostra personale (1958, regia di Giagni) ad Il mio spettacolo: Nino Taranto di Francesco Luzi (1961, regia di Marco Lami), a Paglietta a tre punte (1963). He was an actor and writer, known for Anni facili (1953), Il monaco di Monza (1963) and Teatro Umberto (1958). Proprio quella paglietta tagliuzzata divenne uno dei simboli della sua comicità e ispirò alcuni fortunati spettacoli di rivista come Mazza, Pezza e Pizzo e Quagliarulo se ne va, oltre al popolare film Il barone Carlo Mazza di Guido Brignone (1948). Dalla metà degli anni sessanta fino al 1971 (anno in cui girò il suo ultimo film), Taranto prese parte, come caratterista d’eccezione, a ben diciannove musicarelli, al fianco di nomi importanti della musica leggera, come Gianni Morandi e Albano Carrisi. Riposa nella cappella di famiglia nel cimitero di Poggioreale. Nel 1974 fu ospite di una puntata del celebre varietà Milleluci, per la regia di Antonello Falqui, dove ripropose, insieme a Mina e Raffaella Carrà, le sue più famose macchiette. Esordì al cinema nel 1938 con Nonna Felicita di Mattoli ma fu stabilmente attivo dal dopoguerra interpretando un centinaio di pellicole, a cominciare da I pompieri di Viggiù sempre di Mattoli (1949), strepitosa carrellata del teatro di rivista. L’attore Antonio Eduardo Taranto, meglio noto come Nino Taranto, è stato un importante comico napoletano, attore ma anche cantante italiano, nato a Forcella (quartiere del centro storico di Napoli) nel 1907. Mario He died on February 23, 1986 in Naples. Tra i maggiori successi vi è il brano Lusingame, composta con il musicista Mario Festa e dedicata alla figlia Maria. Nel 1927 entrò nella compagnia di sceneggiate Cafiero-Fumo e nel 1928 si avvicinò con successo alla sceneggiatura; invitato in tournée negli Stati Uniti, ne tornò con “una pianola a nastro e mille dollari” impiegati per finanziare la sua prima compagnia di varietà, che durò solo quindici giorni e finì nel disastro totale. Nel 2014, inoltre, le edizioni Guida hanno pubblicato una sua biografia-romanzo scritta da Maria Letizia Loffreda Mancinelli mentre, ancora nel 2017, a 110 anni dalla nascita, gli sono stati intitolati i giardini pubblici (con la collocazione di una statua) di Lucrino, una frazione di Pozzuoli dove l'attore trascorreva le vacanze. Nino Taranto, adesso è presente sul canale ufficiale della Fondazione Nino Taranto.. Ricca gallerie di immagini, sketch, canzoni note e tante rarità.. Un canale con tanto materiale in continua evoluzione e aggiornamento curato dal nostro amico Salvatore Avolio a stretto contatto con la Famiglia Taranto.. Un tributo necessario a un dei più grandi esponenti del teatro Italiano del ‘900. Esordì tredicenne al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la "canzone in giacca" drammatica e quella da "dicitore" in abito da sera, rivelando le straordinarie doti di caratterista che l'avrebbero reso, per oltre mezzo secolo, uno degli interpreti più amati dal pubblico italiano. Nel 1962 condusse Il cronotrotter, mentre nel 1968 fu l’interprete della rubrica di canzoni e poesie napoletane Cinque rose per Nanninella. Per dare voce alle tante identità insorgenti che difendono la propria terra e la valorizzano. Il padre era un sarto del quartiere di Forcella. Nel 1977 fu tra i conduttori di Un altro giorno e presentò la rassegna di poeti e musicisti partenopei Pagine napoletane, mentre nel 1980 partecipò a La bella bionda di Imbriani (regia di Carlo Di Stefano) e nell'81 tornò ai microfoni per presentare Lezione di farsa, itinerario radiofonico sulla fortuna e sfortuna della comicità plebea diretto da Magliulo. Nino Taranto fu anche uno dei comici in assoluto più presenti alla radio, dove accentuò, più che l'eleganza che lo contraddistingueva sul palcoscenico, la voce duttile e la gioiosa caratterizzazione napoletana. Interprete versatile, ugualmente a suo agio con la paglietta tagliuzzata del macchiettista, con gli abiti dimessi dello sfortunato professore di Anni facili di Luigi Zampa (1953), per cui si aggiudicò un Nastro d'argento, con i ruoli brillanti di Accadde al commissariato di Giorgio Simonelli (1954), con la commedia di costume di Mariti in città di Luigi Comencini (1957) e con le calibrate prove drammatiche di Italia piccola di Mario Soldati (1957). Tag Archives: nino taranto vita privata. Grande successo ebbe la sua partecipazione al varietà televisivo Io, Agata e tu (1970), diretto da Romolo Siena, in cui affiancava con incontenibile verve il cantante Nino Ferrer e la giovane Raffaella Carrà; in questo programma ebbe modo di riportare al successo una canzone del suo repertorio macchiettistico, Agata. Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Nato a Napoli il 28 agosto 1907. Egli riuscì però ad esprimere appieno la propria vis comica solo al fianco del grande Totò, di cui fu spalla affidabile e devota: dalla complicità di Totòtruffa 62 di Camillo Mastrocinque (1961) alla parodia di Totò contro Maciste (1962) di Fernando Cerchio, fino al travolgente Il monaco di Monza di Sergio Corbucci (1963). Sepe: “Non significa chissà che”, IL BALLETTO DELLE ORDINANZE / La Campania resta arancione. Il sud per noi si può raccontare solo con l’azione militante quotidiana sul territorio. Ricorrevano ieri, 23 febbraio 2016, i 30 anni dalla morte di Nino Taranto. Nato nella città “della pizza e del mandolino” ,il 28 agosto del 1907, dal sarto Raimondo e dalla casalinga Maria Salomone, crebbe nel quartiere Forcella. Taranto e' stata fondata nel 706 aC dai Parteni guidati da Falanto che, seguendo le parole dell'Oracolo di Delfi, cercarono sulle coste Joniche nuove terre da conquistare. Purtroppo la ricorrenza è stata dimenticata dai più: dalle istituzioni ma anche dalla gente comune. Ricca collezione di scatti e immagini che ritraggono Nino Taranto. Ciò che si sa di Marzio Honorato è che è sposato con Laura Tagliaferri, e dal loro matrimonio è nata una figlia, Martina. Taranto Carlo (Napoli, 18 ottobre 1921 – Napoli, 4 aprile 1986) è stato un attore italiano, spesso nel ruolo di caratterista assieme al fratello Nino sia al cinema che in teatro. Die neunte Staffel wurde im Jahr 2014 ausgestrahlt, die zehnte Staffel im Jahr 2016. Con Totò ci siamo conosciuti in un teatro della periferia di Napoli, il teatro Orfeo. Negli anni sessanta accrebbe la sua popolarità con numerose partecipazioni televisive, come il varietà Lui e lei con Delia Scala (1956), seguito da Lui, lei e gli altri (1956), entrambi firmati da Marchesi e Metz, e l’edizione 1964-65 di Canzonissima dal titolo Napoli contro tutti, ma senza abbandonare la radio.